Cari lettori e amici, Il 2023 è stato un viaggio straordinario, colmo di avventure letterarie e realizzazione di sogni. Voglio condividere con voi i momenti salienti di questo anno incredibile. 1. La Conclusione Epica: "L'Abisso Corrotto" A marzo, ho avuto l'onore di presentarvi "L'Abisso Corrotto", l'epica conclusione della Saga del Protettorato. Questa serie, che ha plasmato il mio percorso di scrittura per anni, è giunta al termine. Sono fiero di aver portato a compimento questa storia e di aver condiviso con voi il destino dei suoi personaggi. 2. Il Nuovo Capitolo: "Jabal Amira" Solo qualche giorno fa, ho dato il benvenuto a "Jabal Amira" nel mondo delle Cronache di Kiengir. Questo libro è un viaggio nell'universo che avete imparato ad amare, un'immersione nelle storie e nei personaggi che continuano a vivere nei cuori dei lettori. Spero che questa nuova aggiunta susciti emozioni tanto intense quanto quelle che avete sperimentato con la Saga del Protettorato. 3. Un Piccolo Rimpianto e Una Promessa Vorrei scusarmi con voi per il ritardo nel pubblicare il terzo libro promesso. A volte, la scrittura ha ritmi lenti e da autoeditore la quantità di lavoro si fa sempre più grande e complessa. Il terzo capitolo delle Cronache di Kiengir richiede più tempo. Mi impegno a recuperare e a consegnarvi la conclusione di questa trilogia il prossimo anno. Grazie per la vostra pazienza e comprensione. 4. Nuove Frontiere: @bookswithabel In questo anno, ho varcato nuove frontiere aprendo il canale booktube in inglese @bookswithabel. Gestire una nuova piattaforma in una lingua straniera è una sfida, ma è anche fonte di grande entusiasmo. Guardo avanti, con la prospettiva di tradurre i miei libri in inglese e di condividere ancora di più con una crescente comunità internazionale. 5. Annunci Importanti in Arrivo Vi invito a tenere d'occhio la mia newsletter per ricevere anticipazioni e aggiornamenti sul prossimo volume delle Cronache di Kiengir: "La Città di Fuoco". Sarà un capitolo emozionante, e non vedo l'ora di condividerlo con voi. Ringraziamenti e Prospettive per il Futuro Non posso che ringraziarvi per il vostro continuo supporto. Ogni commento, ogni recensione, ogni lettore che ha fatto parte di questo viaggio è una benedizione. Guardo con entusiasmo al futuro, con nuovi progetti e avventure che ci attendono nel 2024.Insieme abbiamo creato qualcosa di speciale. Grazie per esserci e per rendere possibile tutto questo.
Con gratitudine, Abel
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Questo post contiene molte informazioni importanti riguardo le mie prossime pubblicazioni e un paio di soprese. Lo dividerò in sezioni nel tentativo di renderlo il più chiaro possibile. Per favore, leggete con attenzione. Se potete, condividetelo con gli altri miei followers che non sono ancora iscritti alla newsletter. Pronti? Andiamo. JABAL AMIRA Sto scrivendo una raccolta di racconti e matariale bonus da affiancare a LE CRONACHE DI KIENGIR. Si intitola Jabal Amira e altre storie. Cosa contiene?
Ho deciso di rendere disponibile i bonus perché la traduzione di questa serie in inglese mi sta offrendo una possibilità interessante: rivedere i miei lavori con le capacità che ho accumulato negli anni. Sto per affrontare un mercato nuovo e altamente competitivo. Voglio farlo nel migliore dei modi. Ma non ho intenzione di lasciare indietro quello italiano, che resta sempre alla base di tutte le mie operazioni. Il materiale che ho elencato sopra sarà integrato nelle edizioni internazionali (quindi questo volume aggiuntivo in inglese non esiste perché fa parte organicamente della trilogia per come sarà rilasciata). Purtroppo non c'è modo di fare lo stesso per i volumi italiani. Il modo più diretto ed efficace per sopperire a questa mancanza è il seguente: Tutto il materiale bonus sarà pubblicato progressivamente, a partire da settembre, su questo blog in maniera del tutto gratuita. Capitolo dopo capitolo, storia dopo storia, questi bonus integreranno ciò che avete già letto e la storia che conoscete. Ogni elemento pubblicato sarà corredato da indicazioni precise sulle modalità di lettura, saprete sempre dove si posiziona nella timeline della storia e l'ordine di lettura consigliato. Alla fine della pubblicazione sul blog ne rilascerò una edizione in ebook, cartaceo flessibile e rigido su Amazon. Quindi potrete leggere tutto gratuitamente qui. Ma se vorrete sostenere il mio lavoro, troverete l'ebook a soli 0,99 centesimi di Euro e i cartacei a prezzo di stampa. I primi materiali bonus saranno rilasciati a partire da settembre. Le versioni ebook e cartacee arriveranno a fine anno. Vi darò informazioni più precise molto presto. Tenete d'occhio la newsletter! COVER REVEAL Svelerò la cover di JABAL AMIRA LUNEDÌ 31 LUGLIO ALLE 18.00 sul mio prifilo Instagram. Come sempre, ho bisogno del vostro aiuto per diffondere la cover il più possibile. Se potete, condividete questa cover nelle vostre stories. Sappiate che sono profondamente grato del vostro supporto! LA CITTÀ DI FUOCO - KIENGIR III La pubblicazione dei materiali bonus necessita tempo, ovviamente. E io ne ho sempre meno tra impegni familiari e lavorativi. Ma credo che sia la scelta migliore, sia per voi che mi seguite da anni e meritate il meglio, sia per il pubblico internazionale che ancora non mi conosce. Ciò significa che sono costretto a rinviare l'uscita di LA CITTÀ DI FUOCO, volume conclusivo delle Cronache. Io per primo sono profondamente scocciato da questa prospettiva, perché da un po' accarezzavo l'idea di concludere sia la SAGA DEL PROTETTORATO che LE CRONACHE DI KIENGIR durante quest'annata. Ma il ritardo non sarà sostanziale. Punto a un rilascio prima della prossima primavera. GRAZIE PER LA VOSTRA PAZIENZA So che sono in questo punto specifico della mia carriera grazie anche alla vostra generosità e al vostro aiuto. Non do per scontata la vostra pazienza e so che apprezzerete tutto il lavoro e la passione che c'è dietro i miei lavori.
Se siete arrivati fin qui, grazie di aver letto tutto. Vi abbraccio, Abel NELLA MENTE DI ANDY WOODCROWN L'odore del caffè e del sudore, il calore di una giornata di sole intrappolato tra i muri di una casa che ha visto tempi migliori. La voce di due uomini che parlano di rinunce, dubbi e avvenire grazie al gracchiare degli walkie talkie. E lo zapettare di un bassotto. Dentro e fuori dalla mente di Andrew Woodcrown, il succedersi di percezioni blocca delle inquadrature strettissime. Zombie Friendly: Ci si vede all'inferno inaugura la serie post apocalittica di Giulia Reverberi con la precisione di un bisturi. Taglia via i contorni di ciò che Andy non può sentire, non può sapere, e compie un piccolo miracolo frutto al contempo di maestria e follia che Reverberi maneggia con apparente nonchalace: quello che resta, la realtà che si manfesta solo nella testa di Andy si trasforma in un universo che ha regole uniche, specifiche, personalissime. Dovrebbe essere così per tutti, no? Perché la nostra unicità condiziona ciò che viviamo e lo rende infinitamente peculiare, direte voi. No. No, dovrete leggere la storia di Andy per capire quanto è dannatamente unico il suo universo. Ma ciò non significa che sia incomprensibile, anzi. Andiamo per gradi. È LA FINE DEL MONDO, SIGNORI Ecco la descrizione in breve della trama così come la trovate su Amazon. Andrew Woodcrown ha sempre pensato che la fine del mondo sarebbe avvenuta in modo drammatico: un asteroide che colpisce il pianeta, uno tsunami che si abbatte sulle terre abitate, un olocausto nucleare che spazza via ogni cosa. E invece no. Nessun comunicato alla televisione, nessun utente social che scrive stati sarcastici su come sarebbe morto da lì a pochi secondi, nessun cielo in fiamme adatto per le foto pre-morte degli influencer. Il genere umano si è estinto nel silenzio, uno di quelli pieni di imbarazzo, che seguono una battuta brutta. Una folla di zombie ha invaso la tranquilla cittadina americana di Redwood Town, mentre Andy era solo in casa con il suo bassotto Woodstock. Da quel momento la sua vita è cambiata, il suo unico lavoro è diventato non farsi ammazzare. E quando le scorte di cibo hanno iniziato a scarseggiare, ha deciso di affrontare un viaggio alla ricerca della cosa più pericolosa mai esistita: gli esseri umani. Come sopravviverebbe una persona normale in un apocalisse? Armato di ansia, sarcasmo e cultura nerd, Andy tenta tutti i giorni di rispondere a questa domanda, conscio di avere più limiti di una funzione algebrica e meno possibilità di una relazione nata dalle app di incontri. I Maya non avevano dato una profezia ma un consiglio. Andy deve prendere una decisione. Come sempre è colpa del caffè. Finita la sua principale risorsa di sanità mentale, la necessità di lasciarsi alle spalle una relativa sicurezza – definita dai confini di una casa che è diventata un piccolo castello di certezze effimere – si trasforma in missione. Ma c'è molto di più, ovviamente. Perché Andy vive nella sua testa, nel bene e nel male. Assieme al racconto – in prima persona immersa – di ciò che vede, sente, tocca, Reverberi crea una messinscena fatta di dialoghi interiori sottili, ironici e taglienti. Andy si fa scudo di tutte le idiosincrasie di una mente creativa, danneggiata, inaspettatamente adatta alla sopravvivenza in un mondo che ha dimenticato la quotidianità. Così ci sono in realtà due universi che si scontrano, continuamente, tra le pagine di Zombie Friendly: quello che percepiamo come reale, oggettivo, e l'interpretazione di esso che Andy ci offre, tra battute, cattiverie e involontarie lezioni di vita. Sono scivolato oltre i bordi di una sceneggiatura che la gente ha dimenticato. Andy si lascia alle spalle la casa, i suoi confini, i meccanismi di difesa che essa rappresenta, e va incontro al mondo. Un mondo che si è rivestito dei colori bruciati dell'apocalisse. La cittadina in cui viveva si è trasformata in un modello di distruzione, preda di un abbandono che fa da specchio alla fine di ciò che intendiamo come civilizzato. Il percorso, ovviamente, è pericoloso. Quello che resta dell'umanità ciondola per le vie, in ondate di esseri che hanno dimenticato gran parte delle sovrastrutture sociale e che pure, incredibilmente, hanno trattenuto qualcosa. Qualcosa. Ci sono scene tristissime e grottescamente divertenti a punteggiare il viaggio di Andy. Le creature postumane che calpestano la terra – e di cui si sono impossessati, involontariamente? – sono bloccate in veri e propri loop. Compiono azioni ripetitive e spogliate dello scopo originale. Ma non possono fermarsi. Semplicemente non possono. Andy è testimone di questi cicli infiniti, pedissequamente uguali a se stessi. La sua natura lo porta a rimuginare su quello che vede con un miscuglio affascinante di cinismo, distacco e fragilità. Come per molti dei più grandi introversi, ci sono momenti in cui il suo distanziarsi da ciò che lo circonda cela desideri difficili da esprimere ad alta voce. Ognuno ha il suo lato oscuro che merita, il mio è noioso. Il viaggio di Andy è scandito da sezioni precise: dalla casa alla campagna che al circonda, e dritto verso una destinazione che è tanto una scelta quanto un'ultima spiaggia. Meraviglia, paura e stupore sono elementi che si mescolano, sovrappongono e si scontrano mentre il ritmo degli eventi aumenta. Ma Reverberi non perde mai di vista la sua promessa autoriale: questo primo libri della serie è, prima di tutto, una storia character driven. Non ci sono incongruenze nella regia. Anche quando la tensione raggiunge picchi altissimi e assistiamo a scene d'azione di stampo cinematografico, la cinepresa resta fissa, vicinissima, sul microcosmo che Andy abita. Il che, in alcune occasioni, potrebbe prestare il fianco a momenti di frustrazione. La limitatezza del punto di vista di Andy, e il modo in cui rimodella tutto quello che lo circonda è sia un punto di forza che una potenziale debolezza. Se non riuscirete ad empatizzare con lui e con tutte le sue idiosincrasie, questo racconto vi lascerà incuriositi, forse anche ammirati. Ma il vero cuore narrativo, l'intimità intellettuale che è perno, motivo e conseguenza di tutto, sarà perso. Sarebbe un peccato. Il mio suggerimento è di dare alla storia tempo. Fatela respirare, datele fiducia. Perché, in effetti, Zombie Friendly è costruito per svelare i suoi livelli di lettura di pari passo con l'aumentare della sua profondità: capitolo dopo capitolo, dialogo dopo dialogo, evento dopo evento, vi renderete conto di come Reverberi sia riuscita in un prestigio d'alto livello. Ha creato una storia di zombie che non è una storia di zombie. Ha scritto un romanzo esistenzialista che è anche una satira cattivissima e un'indagine spietata del fallimento della nostra società. Perché sì, l'inferno di cui Reverberi ci parla nel suo romanzo è già qui. Lo stiamo vivendo. Da leggere assolutamente – meglio se in cartaceo data la produzione di pregio – Zombie Friendly: Ci si vede all'inferno è assolutamente irrinunciabile. IMMENSO E PICCOLISSIMO È un palcoscenico piccolo, piccolissimo, quello che ospita lo spettacolo crudele che è Cuore di Ferro, prima uscita nella nuova dilogia creata da Azzurra Pasquali. Quel palcoscenico è il BODHI, un habitat artificiale dalle forme umane capace di ospitare – o intrappolare – migliaia di persone. Il Bodhi (che abitanti la chiamano Ellie) appare immenso. Torreggia sullo scenario di una terra affascinante e invivibile, reclamata da una natura che non ha più bisogno dell'umanità. Chi potrebbe definire quel prodigio ingegneristico – allo stesso tempo affascinante come un'opera d'arte postmoderna e terrificante come una mostruosità brutalista – piccolo? La risposta è nella relatività di quelle dimensioni. Gli abitanti del Bodhi conoscono solo la loro quotidianità. Hanno imparato a temere il passato, che pure non conoscono davvero, e a mettere al primo posto solo ciò su cui possono posare gli occhi e toccare con mano. Il Bodhi è immenso, sì. Il Bodhi è microscopico. Come la cultura artificialmente ristretta che ospita. PRIMA IL BODHI Ecco la descrizione in breve della trama così come la trovate su Amazon. In un futuro non troppo lontano ciò che resta dell’umanità vive isolato all’interno del Bodhi: un’enorme residenza mobile costruita a imitazione del corpo umano. Il mondo esterno è diventato troppo pericoloso e anche la vita all’interno del rifugio risulta sempre più difficile. “Prima il Bodhi”. Questo è il motto che viene insegnato ai coloni fin dalla tenera età. Il governo impone che il singolo si sacrifichi sempre e comunque per il bene comune, non sono concesse libertà o seconde occasioni. Chi non fa la sua parte viene condannato a morte senza possibilità di difendersi. Nonostante i piani alti cerchino di far funzionare tutto alla perfezione, delle strane esplosioni minano la stabilità delle strutture e l’intelligenza artificiale che gestisce il Bodhi stesso invia messaggi ambigui ai suoi abitanti. Tra manutenzioni rischiose, persone da salvare e segreti sussurrati tra i corridoi, saranno l’ex meccanico Nick, la specialista Inara e la giovane Sinapsi Ary a sfidare i limiti imposti da un mondo spietato per garantire la sopravvivenza dell’umanità. Ogni abitante del Bodhi conosce il proprio ruolo nel mondo, vive in virtù del proprio compito e muore per il bene comune: la sopravvivenza di un microcosmo circondato da materiali sintetici sperimentali che fanno da ossa, carne e pelle del Bodhi. Ci sono le sinapsi, gli specialisti, i mecca, i soma... E una miriade di altre etichette che definiscono, incanalano, ammanettano tutti gli uomini, donne e bambini che respirano l'aria riciclata di una residenza mobile. Cuore di Ferro ci mostra uno scenario assolutamente terrificante nel suo utilitarismo. I tre punti di vista principali che seguiamo durante il romanzo percepiscono quell'utilitarismo con vari gradi d'accettazione. C'è che vive il Bodhi come una manifestazione crudele di una società dalle vedute troppo ristrette, ossessionata dal controllo e priva di ogni lungimiranza. Chi è reduce da un dramma personale tanto devastante da vivere quelle limitazione come una sorta di scudo dal dolore, al contempo causa e via d'uscita dalle pene di un cuore spezzato. E chi vuole crescere, provare, sperimentare con gli occhi grandi dell'adolescenza e l'incoscienza di chi deve ancora capire come funziona il mondo. Anche un mondo immenso e piccolissimo come il Bodhi. Attraverso capitoli brevi, che si avvicendano a ritmo serrato e – di quando in quando – lasciano spazio a veloci scorci del passato, Pasquali affresca le forme decise e i colori scrostati di un universo da cui è impossibile distogliere lo sguardo. Un'opera d'arte che è un incidente sanguinoso sulla via del nostro futuro. Non dovremmo guardare. Non dovremmo trovarlo così affascinante. Eppure. POCHE CONCESSIONI La storia di Cuore di Ferro è fatta di suggestioni semplici. Pasquali scrive solo ciò di cui abbiamo bisogno per comprendere l'avvicendarsi – e l'evolversi – degli eventi. Le concessioni a digressioni sul worldbuilding sono poche. Se è vero che la parsimonia con cui vengono distribuite queste informazioni innalza vertiginosamente il desiderio di sapere di più, a tratti l'assenza di dettagli è straniante. A dire il vero, non mancano mai gli elementi per comprendere il quadro generale del contesto e delle motivazioni dei vari personaggi. Ma un centinaio di pagine in più sarebbero state gradite. Forse però così avremmo avuto tra le mani un romanzo troppo distante dalla sensibilità di Pasquali, che già con Wild Hunt e Numbers ci aveva abituati a una grande sobrietà ed economia nell'uso delle parole e – in definitiva – del conteggio di pagine. E dal punto di vista, senza dubbio privilegiato, di chi ha già letto anche il secondo romanzo posso dirvi che alla fine ogni domanda ha risposta. Il mistero di fondo viene sviscerato con cura, spesso in modi inattesi, e il doloroso cliffhanger che “chiude” Cuore di Ferro risulterà così più digeribile. In definitiva, Cuore di Ferro è la storia dei primi passi che tre persone compiono verso l'accettazione di una verità elementare e difficilissima: il presente è una menzogna. Perché il passato è viziato. E il futuro è più che mai incerto. È stato facile affezionarsi a Nick, Inara e Ary. Sono tre personalità distinte e ben delineate, le loro storie catturano con successo l'attenzione e la tengono in ostaggio fino alla fine. Leggiamo di conflitti personali e del modo in cui si riflettono sul più grande contesto culturale. Assistiamo a prese di consapevolezza dolorose e galvanizzanti. Viviamo set pieces dal respiro hollywoodiano e dal ritmo incalzante. Il tutto racchiuso in un packaging che merita una nota di riguardo: se potete, leggete questo romanzo in cartaceo. I valori produttivi sono altissimi. Cuore di Ferro è un romanzo che merita attenzione ma non la pretende. Potrete leggerlo sotto l'ombrellone e godervi una distopia che ricorda, rielabora e rinfresca i grandi classici sotto lo sguardo della letteratura fantastica moderna. E se vorrete potrete indugiare sui dettagli: dai dialoghi interni alle descrizioni, dai gesti ai non detti. Cuore di Ferro contiene la prime righe di un messaggio di fondo potente e a tratti controverso – per vederlo nella sua interezza dovrete leggere anche il secondo romanzo – che invita alla riflessione su certe dinamiche umane e culturali che ci definiscono come specie. A volte quelle stesse riflessioni potrebbero metterci a disagio. Ma non dovreste un passo indietro di fronte alle domande scomode che Cuore di Ferro offre. Abbracciatele. Per la Saga del Protettorato ho scelto un approccio editoriale diverso rispetto alle altre mie produzioni.
In questo caso le edizioni flessibili sono diverse da quelle rigide sia per le copertine sia per l'impaginazione. Questo perché la Saga ha iniziato il suo ciclo vitale solo in flessibile (le hardcover sono arrivate anni dopo). Ho sfruttato questo sfasamento per rendere le flessibili più abbordabili. Usando un font diverso ho ridotto il conteggio di pagine e sommando questo al costo di stampa minore delle flessibile, il prezzo finale è più basso delle rigide (tra i 5 e i 9 euro a seconda del volume) Questo senza risparmiare sull'impatto estetico. A me questa linea stilistica è sempre piaciuta molto e dopo anni di onorato servizio, queste cover hanno ancora successo. È l'occasione perfetta per sfoggiarle ancora, no? L'ABISSO CORROTTO è disponibile dal 22 Marzo in flessibile, rigida, ebook e fa parte del pacchetto Kindle Unlimited 🔥🔥🔥 Per il ragazzo dai capelli rossi che aveva paura di tutto, anche della sua stessa ombra, e passava giornate intere con la testa tra le nuvole.
Guarda cosa sei riuscito a creare! Imparare a memoria le tre leggi della robotica non è stata una cattiva idea, dopotutto. Ogni volta che rileggi queste parole, sorridi. Ogni volta che posi gli occhi su questi libri, sii fiero di te stesso. Abbraccia la paura. Poi lasciala andare. E continua a tenere la testa tra le nuvole. _____ L'ABISSO CORROTTO | 22 3 2022 Disclaimer 1: Il titolo del (finto) libro nell'immagine è un becero clickbait. Non c'è stata nessuna vera bugia, nessuno si è fatto male sul serio. Serve più a illustrare il mio livore in questa specifica situazione.
Disclaimer 2: Il mio punto di vista, ovviamente, è quello di chi crea e racconta storie oltre che leggerle per passione. Per quelli come me è difficile non porsi certe domande. Il modo in cui vivo i romanzi scritti da altri è filtrato dalla mia esperienza in questo campo anche se spesso preferirei che non fosse così. Quindi se il mio punto di vista vi risulta ipercritico, forse avete ragione. Ma così è. Difficilmente cambierà proprio per i motivi di cui sopra. Disclaimer 3: Ogni autore è libero di scrivere ciò che vuole senza che i lettori vadano a rovinargli la giornata facendo i caprici. Ogni lettore è libero di godersi quegli scritti o di destinarli alla carta da riciclare se non li trova di suo gradimento. Tutto chiaro? Ok, cercherò di essere sintetico. Ogni racconto deve far presto delle promesse: tematiche, contenutistiche, stilistiche. Se quel racconto fa parte di una serie, ci si aspetta che già dal primo volume tali promesse siano più o meno chiare. Se non vengono mantenute, il rischio è che il racconto fallisca nell'intrattenere, appassionare e in definitiva soddisfare il lettore. Rischio ancora più grande, qualora il racconto sia risuscito a creare un legame emotivo con il lettore, è quello di generare una sensazione di vero e proprio tradimento nel momento in cui il patto è infranto. Non si tratta solo di deludere le aspettative (e non sto nemmeno parlando di plot twists o sviluppi inattesi che ribaltano la narrazione). Mi riferisco a scelte consapevoli che creano un risultato negativo, e immagino per gran parte inatteso, che porta una rottura grave: l'abbandono della lettura. In soldoni: se leggo un suggestivo e ricercato romanzo epic fantasy che al 50% del conteggio di pagine si trasforma in un festival delle Lingue che Esplorano Bocche (è successo davvero), posso dire liberamente che ci sono state delle promesse infrante e passo a un noncurante DNF. Se leggo una space opera dai toni quasi cavallereschi che AL QUARTO VOLUME (quando il legame "sentimentale" con la serie è già forte) si trasforma in un ingiustificato spettacolo di body horror... sì, mi sento tradito. Ora che me ne faccio di quattro costose hardcover che mi fanno sanguinare il naso ogni volta che le guardo? Senza contare che io vorrei sapere come finisce la storia eh. Ma non ho intenzione di rischiare altre delusioni. SARÀ UNA LUNGA NOTTE
Di Dov Alfon - DeaPlaneta Libri 2019 La Trama: "Quando il commissario Jules Léger, della polizia giudiziaria di Parigi, arriva al Terminal 2 dell’aeroporto Charles de Gaulle, il mal di testa è in agguato e la situazione già piuttosto complicata: Yaniv Meidan, venticinquenne israeliano sbarcato dal volo El Al 319 proveniente da Tel Aviv e innocuo responsabile marketing di un’azienda di software, è appena scomparso da uno dei luoghi più sicuri di Francia. I filmati delle videocamere sorveglianza mostrano Meidan salire in ascensore in compagnia di una bionda e subito dopo… sparire nel nulla. Il colonello Zeev Abadi, responsabile fresco di nomina dell’unità 8200 dei Servizi segreti israeliani, si trova a Parigi “per caso”. Sempre che uno al caso ci creda. E adesso pretende di ficcare il naso nelle indagini di un sempre più diffidente Léger. Mentre al quartier generale di Tel Aviv gli aggiornamenti di intelligence sul caso Meidan si succedono a ritmo vertiginoso, un secondo cittadino israeliano reduce dal volo El Al 319 viene prelevato con la forza da un commando cinese. Trasformando quello che pareva un caso di polizia in un inquietante garbuglio su scala internazionale. Ambientato nell’arco di ventiquattro, concitatissime ore tra Parigi, Tel Aviv, Washington e Macao, e scandito da un numero impressionante di cadaveri e colpi di scena, Sarà una lunga notte è un thriller intelligente dall’intreccio straordinariamente efficace e venato di tagliente ironia. In grado di illuminare, grazie all’esperienza sul campo del suo autore, gli aspetti più opachi e paradossali del mondo in cui viviamo. Con 60.000 copie vendute e 24 settimane in testa alle classifiche in Israele, Sarà una lunga notte è un caso editoriale in corso di traduzione in 12 paesi, destinato a diventare una serie tv prodotta dai creatori di Hatufim, la serie che ha ispirato Homeland." Il libro: Sarà una lunga notte sembra nato per la Tv, e probabilmente avremo molto presto conferma o smentita di questa percezione. Questo thriller di Dov Alfon ha tutte le carte in regola per trasformarsi, con grande scioltezza, in un prodotto multimediale capace di appassionare e far riflettere chi lo fruisce. Le suggestioni di serie come Homeland sono più che evidenti. Per una volta, il paragone non è impietoso e non puzza di vecchio. Il perché è presto detto: Dov Alfon sa come sposare narrazione pura e preparazione sul campo. È ovvia l'intima conoscenza dell'argomento che l'autore ha accumulato negli anni, così come è apprezzabilissima la struttura intrinseca del racconto. In poche parole, il romanzo è credibile, ma non diventa mai un reportage, nè si dà arie da letteratura di divulgazione. Resta appassionate all'interno dei confini dei confini che crea eppure ci costringe a confrontarci con i fatti messi in scena. Così la storia inizia in modo piuttosto semplice. Un giovane uomo scomparso, pochissimi indizi, molti a prima vista contrastanti, e lo spettro di una crisi politica che fa presto capolino. Una crisi che potrebbe essere tanto causa che conseguenza di quella scomparsa.
Sarà una lunga notte è costellato di personaggi credibili: investigatori, miltiari, spie, gente comune. Alcuni vittime, altri manipolatori delle vicende eppure in qualche modo tutti protagonisti. Potreste affezionarvi ad alcuni di loro molto presto, anche se sarebbe difficile identificarne di memorabili.
Sarà una lunga notte lascia nella mente dei lettori la sottile, necessaria, inquietudine di un racconto che cavalca il confine finzione e realisamo nel modo più risucito: spingendoci a osservare il mondio in un modo diverso, e costringendioci a fare i conti con la nostra realtà. A cura di Abel Montero Intrigante ★★★★ Il coraggio salpa a mezzanotte
di Andrea Atzori - Einaudi Ragazzi - 2019 La trama "1941. La Seconda guerra mondiale insanguina l'Europa e le nazioni cadono una dopo l'altra davanti all'avanzata nazista. Quando anche la Norvegia viene conquistata, Haakon e la sua famiglia sono costretti a imbarcarsi su un peschereccio e fuggire. Rotta a est, sul Mare del Nord. Fino alle Isole Shetland, in Scozia, dove per ora c'è ancora la pace. Ma non è facile vivere in esilio sapendo che a casa la guerra continua. Haakon prende una decisione. Insieme ai suoi amici Calum e Agatha, decide di riattraversare il mare per aiutare chi è rimasto indietro. E di partire di notte, in segreto da tutti. Ma navigare non è un gioco da ragazzi. Per farlo, dovranno rompere ogni regola." Il libro C'è qualcosa di speciale in questo breve romanzo di Andrea Atzori. Ha un fascino peculiare, allo stesso tempo familiare e difficile da identificare. Ho rimaneggiato questa recensione per giorni, prima di decidermi a pubblicarla. E alla fine mi dichiaro sconfitto.
Mi sono fatto le stesse domande che forse in questo momento state iniziando a porvi: Cos'avrà di così unico, IL CORAGGIO SALPA A MEZZANOTTE? Perché quelle cinque stelle? Vado a braccio, stacco la spina del mio cervello analitico da autore. Forse si tratta dell'ambientazione. Per me tutto ciò che riguarda gli anni subito prima, durante e dopo il secondo conflitto mondiale è attraente come cioccolata fondente. Che siano thrillers, spy stories, distopie, romanzi di formazione, perfino storie d'amore... se si svolgono nei pressi di quella manciata di anni, eserciteranno sulla mia mente, più o meno cosciente, un fasciono impossibile da ignorare. Così IL CORAGGIO SALPA A MEZZANOTTE si trova la strada spianata. La storia di amicizia, coraggio e crescita di questi ragazzini (ma anche dei un manipolo di adulti con cui hanno a che fare) prende il via proprio a causa e di alcune delle ramificazioni di quel conflitto.
È così che prende il via la catena degli eventi che porterà al fucro della narrazione: una missione di salvataggio che sembra pura follia. Ma Atzori tiene in mano le redini della narrazione con un grande maestria. Pur nei confini del breve conteggio di pagine, riesce a raccontarci Haakon, i due ragazzini scozzesi che diventeranno i suoi migliori amici, il paesino in cui vivono, le suggestioni delle periferie del mondo che vivono i riverberi della grande guerra e ne soffrono le conseguenze in modi sempre diversi. Ci si affeziona presto, molto presto, a questo trio di bambini scotretti a crescere troppo in fretta. Hanno caratteri e tratti che è facile identificare, impossibili da dimenticare. Potrebbero essere stati i nostri compagni di classe. E noi forse avremmo fatto le stesse loro scelte.
Raccontare di più sullo svolgersi degli eventi sarebbe un delitto. Mi fermerò qui. Emozionante, toccante scritto con amore e raccontato con stile. IL CORAGGIO SALPA A MEZZANOTTE è un romanzo di formazione, ma anche una storia d'avventura come ne ho lette poche. Le ultime 50 pagine mi hanno mozzato il fiato. Consigliatissimo. Emozionante ★★★★★ IF - LA FONDAZIONE IMMAGINARIA
di Fabio Guaglione e Maurizio Temporin - Mondadori - 2018 La trama: L'immaginazione: è questo il grande talento di Leonard, che gli permette di scrivere racconti straordinari. Ma immaginare è anche la cosa che lo spaventa di più al mondo. Leo infatti è convinto che le sue storie non rimangano confinate nella pagina, ma influiscano sulla realtà, come è successo la notte in cui ha perso il padre, morto in un incidente stradale troppo simile a un racconto che aveva appena scritto. L'immaginazione è davvero una forza in grado di piegare le leggi dell'universo? Quando viene avvicinato da una misteriosa organizzazione chiamata IF - Imaginary Foundation, Leo scoprirà che la realtà è molto più complessa, incredibile e pericolosa di quanto lui creda, proprio a causa di tutte le storie mai scritte. Compresa questa. Tra "X-Men", "Ready Player One" e "Stranger Things", "IF - La Fondazione Immaginaria" è l'inizio di un universo che mescola fantasy e fantascienza, un omaggio ai classici e alle grandi narrazioni del passato, una fiaba universale sul potere dell'immaginazione e il ruolo che essa riveste nel passaggio dall'infanzia all'età adulta ma soprattutto nella nostra società. Il libro: Leonard (Leo per gli amici) è un'adolescente singlOare. Non è attratto dagli sport, dai videogiochi o dal cinema. Passa gran parte del suo tempo da solo e osserva il mondo che lo circonda con uno sguardo distaccato, critico. Ma non è un misantropo in senso stretto, e nemmeno si avvia verso una brillante carriera da sociopatico. È semplicemente affetto dalla malattia più pericolosa, e purtroppo meno vurulenta, che ci sia in Italia: ama leggere. Ama i libri. E vorrebbe essere uno scrittore. È per questo che tutto ciò che scopriamo in IF - LA FONDAZIONE IMMAGINARIA, ci appare così dissezionato e studiato.
Eppure riesce a restare un ragazzo capace di ironizzare anche sulle tragedie più nere che hanno costellato il suo passato, senza scadere nel cattivo gusto. Leo vive un tessuto familiare difficile. Ha perso il padre da piccolissimo, sua madre è molto malata, sua zia non fa molto per nascondere quanto sarebbe più felice di non diversi occupare di lui. In un quadro così poco positivista, non sorprede che in più di una occaisone Leo si lasci andare ad alcune sfumature di cinismo. È per questo che sembra il candidato meno ideale alla nomina di eroe. Eppure... Eppure l'occasione si presenta, improvvisa, carica di fascino e quasi incredibile: la possibilità di diventare studente presso la Fondazione Immaginaria, che seleziona i migliori talenti e si impegna a trasformarli in autori di successo. Troppo bello per essere vero? In un certo senso, sì. Ma la verità è molto, molto più complessa. Scandita da ritmi familiari a tutti gli appassionati delle storie d'avventura (trasposte in ogni media, dalla letteratura al cinema) la vicenda di Leo abbraccia presto toni in bilico tra fantascienza e fantasy.
Il worldbuilding del romanzo è ricco, mescola originalità e derivazione, racconta scenari europei credibili e rende plausibili le dicressioni più puramente fantastiche. Le avventure di Leo sono appassioanti, sfoggiano un ritmo sostenuto come se ne sono visti pochi, soprattutto nel panorama di genere italiano. Gli elementi in gioco sono tanti, per la maggior parte più che riusciti, anche se con qualche debolezza:
Il villian, poi, farà storcere più di in naso, putroppo, pur rappresentando una trovata piuttosto originale. Sono debolezze che però non rallentano la successione degli eventi e non minano le potenzialità di un ramanzo che è solo il primo di una serie (ci sono conferme ufficiose, incrociamo le dita). In definitiva, IF - LA FONDAZIONE IMMAGINARIA è un romanzo molto divertente e appassionante. Soffre dei malanni che caratterizzano ogni "primo volume" di una serie, dall'abbondanza di esposizione a una parte centrale necessariamente "infodumpy", ma si erge su fondamenta evidentemente solide e promettenti. E poi siamo onesti:
È un piccolo miracolo. Una gemma rara. Andrebbe letto, sostenuto e amato anche solo per questi meriti. Consigliatissimo ★★★★★ A cura di Abel Montero |
AutoreLe mie storie d’amore per la narrazione, ovunque. Archivi
Dicembre 2023
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