NUCLEUS
di Rory Clements - La Corte Editore - 2019 La trama: 1939. La seconda guerra mondiale sta per esplodere e Tom Wilde sta rientrando dall’America dove ha incontrato il presidente Roosevelt, che gli ha affidato un compito del tutto inaspettato. Il professore deve infatti sfruttare la sua amicizia con il fisico Geoff Lancing, per tenere d’occhio gli scienziati del Cavendish, il laboratorio dove menti geniali stanno lavorando alla scoperta che potrebbe cambiare le sorti del mondo intero e da cui sembrano dipendere gli esiti dell’imminente guerra: la fissione nucleare. Appena tornato a Cambridge, si ritroverà anche a dover ospitare un famoso fisico fuggito dal campo di concentramento di Dachau e scoprirà che Lydia, la sua fidanzata, si è recata a Berlino per una pericolosa missione: la ricerca di un ragazzino scomparso durante uno dei Kindertransport organizzati per permettere a bambini ebrei di fuggire dalla Germania in Gran Bretagna e riuscire così a salvarsi. Quando uno dei migliori cervelli del Cavendish viene assassinato, il professor Tom Wilde viene coinvolto in un intrigo da cui non sembra esserci scampo. Mentre anche l’IRA mette sotto assedio l’Inghilterra, Tom Wilde dovrà scoprire di chi potersi fidare in una cospirazione che va da Cambridge a Berlino e dagli Stati Uniti all’Irlanda. Riuscirà a scoprire la verità prima che sia troppo tardi? Il libro: Per i lettori italiani, quello di Rory Clements è un nome nuovo. Non è così oltremanica, Clements è approdato alla narrativa dopo una lunga e rispettata carriera da giornalista. La sua preparazione professionale è evidente in ogni pagina di Nucleus, il suo secondo thriller storico ambientato all'alba della seconda guerra mondiale (preceduto da Corpus, 2017, pubblicato in italia sempre da La Corte Editore). Nucleus è un'opera che si posa su un solido lavoro di ricerca storica, eppure regala scorci di narrazione pura che lo rendono una lettura estremamente appassionante. Un thriller che ricorda il miglior Robert Harris, ma riesce a ritagliarsi un'identità specifica, personale, fortissima. La premessa è familiare, già trattata da opere altrettanto riuscite e importanti, ma è arricchita di livelli di lettura e sfumature poco conosaciute: la minaccia nucleare all'alba del secondo conflitto mondiale. Si respira un'aria di tensione palpabile, in Nucleus. Le forze politiche e militari, così come la gente comune, sentono il conflitto sempre più vicino. C'è chi non vede l'ora di abbracciarlo, sospinto da ambizione, brama di potere, fede cieca in ideali impossibili da giustificare. E c'è chi ancora stenta a fare pace con il proprio passato e gli spettri della prima grande guerra. Gli anni raccontati in Nucleus sono tesi, febbrili, in bilico tra volgia di rivalsa e un terrore strisciante che è difficile anche solo tentare di descrivere. Gli anni raccontati in Nucleus sono tesi, febbrili, in bilico tra volgia di rivalsa e un terrore strisciante che è difficile anche solo tentare di descrivere. Ma Clements ci riesce, racconta con disinvoltura le meraviglie del panorama inglese, come i terrori della Germania nazista. E lo fa attraverso un fiorire di punti di vista, e personaggi, dalla natura e dai trascorsi diversi. C'è il professore americano trapiantato in Inghilterra, l'attrice britannica che ha fatto fortuna in america, la moltitudine di menti brillanti che studiano la fissione nucleare, e la prospettiva di un ribelle irlandese con una missione da portare a termine. Tra tutti, spicca il protagonista Tom Wilde, accademico americano e docente a Cambridge. È un uomo dall'intelletto affinato come un rasoio, ma anche di profonda sensibilità umana. Le sezioni che affondano nella sua visione del mondo, così come nel passato che lo tormenta, sono le più genuinamente appassioanti di tutto il racconto. Wilde è fallibile, schietto, affronta le proprie debolezze con la consapevolezza di un uomo che ha sofferto molto e ha imparato a non inzuccherare la verità, eppure non ha perso la voglia di vivere e la capacità di gioire di dettagli semplici. Tom Wilde è un protagonosta a cui ci si affeziona facilmente. Dio, prenderei volentieri una pinta di birra con lui, sul serio (o due, o tre... insomma, avete capito). Tom Wilde è un protagonosta a cui ci si affeziona facilmente. Dio, prenderei volentieri una pinta di birra con lui, sul serio (o due, o tre... insomma, avete capito). Ed è un peccato che le necessità narrative, forzino spesso l'iquadratura ad allontanarsi da lui. Ma ne capisco la necessità: Nucleus è un racconto complesso, in parte spy story, in parte romanzo storico, con un cuore dedicato a riflessioni morali tutt'altro che supponenti e scontate. Così assistiamo al dipanarsi di una vicenda che nasconde molti volti. Ci sono sezioni dall'ampio respiro, dedicato al conflitto che da lì a poco dilanierà il mondo, e quelle più personali, che svelano trame parallele (alcune meno attinenti di altre, ma in definitiva mai del tutto fuori contesto). Nucleus poggia su alcuni clichè di genere, ne ignora altri, rimescola le carte in tavola con una certa eleganza. Forse Clements a volte lascia un po' troppo le descrizioni di ambienti e stati d'animo alla sensibilità del lettore. È una scelta precisa, difendibilissima, ma in alcune avrei apprezzato se fosse stato meno "brit" e un po' più viscerale. Nell'insieme, però, la compostezza formale del romanzo restituisce bene tanto lo stile dell'autore quanto l'austerità degli anni che racconta. Il romanzo incastra eventi, punti di vista, spinge l'acceleratore sul dipanarsi della trama con una progressione costante e appagante. È per questo che Nucleus è uno di migliori thriller storici che abbia mai letto. Consigliatissimo. ★★ ★ ★ ☆ A cura di Abel Montero nota: L'edizione italiana, di La Corte Editore, è anche più attraente di quella originale. Una vera rarità. Complimenti ;) (Ora non fate scherzi, e portateci anche Nemesis!)
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AutoreLe mie storie d’amore per la narrazione, ovunque. Archivi
Dicembre 2023
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