IL SOGNATORE è arrivato in Italia (grazie a Fazi Editore), a quasi un anno dalla prima pubblicazione americana. Il romanzo ha praticamente spaccato Instagram grazie all'azzeccata copertina della versione UK, dominata da quella falena dorata, sovrastante un etereo blu, tanto profondo quanto evocativo. A tutt'oggi, assieme alla trilogia degli Illuminae Files e alla duologia di Six of Crows, l'iterazione britannica de IL SOGNATORE (Strage the Dreamer), resta probabilmente una delle più fotografate della storia del social network americano.
Non è esagerato affermare che la “confezione dell'opera” si sia sobbarcata la quasi totalità dell'appeal che ha generato, praticamente da subito, sui lettori di mezzo mondo. Laini Tailor, l'autrice, aveva già alle spalle una carriera rispettabile ma tutt'altro che cementata. Con IL SOGNATORE, le si sono spalancate le porte dell'amore incondizionato di una folla di lettori adoranti. La breve descrizione della trama, d'altra parte, è stata capace di solleticare l'attenzione di chiunque abbia amato, anche solo un po', la lettura e la letteratura: “È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un’esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell’oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un’ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l’opportunità di vivere un’avventura dalle premesse straordinarie. Il sognatore, primo capitolo della nuova duologia di Laini Taylor, già autrice dell’acclamata trilogia La chimera di Praga, non fa che confermarne il grande talento narrativo. In un mondo fantastico e allo stesso tempo perfettamente credibile, abitato da personaggi indimenticabili, il lettore è chiamato a seguire il sogno di Lazlo Strange, perdendosi con lui tra realtà e magia, amore e violenza, terrore e meraviglia.” Gli ingredienti per il successo ci sono tutti. Un protagonista con cui si entra subito in armonia, buono in ogni sfaccettatura del suo carattere e innamorato dei libri. Il sogno di esplorare una città mitica e apparentemente dimenticata da tutti. E la scrittura della Taylor. Basta una velocissima ricerca su Youtube per essere sommersi da recensioni entusiastiche che elogiano prima di tutto la prosa affascinante dell'autrice (la chiamano “flowery”, quindi fiorita, ma potrebbe stare anche per “ricercata” o “barocca). E sapete una cosa? Tutti quei recensori hanno ragione. Perché la prosa fiorita di Laini Taylor non si può ignorare. È efficace, magnetica e personalissima. È a tutti gli effetti il più monumentale punto di forza del romanzo. Così come la sua più grande sventura. Perché la storia che IL SOGNATORE racconta, purtroppo, lascia parecchio a desiderare. A scanso di equivoci, chiariamo un fattore determinante: leggere IL SOGNATORE è stato piacere. Dal punto di vista della pura prosa, è quanto di meglio potrete leggere nel 2018 (e forse anche nel 2019, almeno fino all'arrivo della seconda parte della duologia, LA MUSA DEGLI INCUBI) Ma... La Taylor ha deciso di strutturare il romanzo con degli obbiettivi che sembrano puntare decisi in una direzione specifica, almeno per la prima metà del tomo, salvo poi sovvertirli, e in maniera quasi violenta. Le prime due o trecento pagine creano, con grande successo, aspettativa fascino. Conosciamo Lazlo Strange, impariamo a comprendere le motivazioni più sottili del suo agire e la natura della sua indole. Ci innamoriamo della sua bontà infinita e ci rispecchiamo nella sua capacità di sognare. Laini Taylor è capace di farci versare lacrime di empatia e commozione, mentre lo osserviamo crescere e combattere per ciò che ritiene importate, eppure restare una persona generosa, altruista e gentile. Un successo. Quando sembra che i suoi sogni si avverino, quando il viaggio inizia e la scoperta è dietro l'angolo... BOOM!!! La love story più melense del secolo. Pur raccontando personaggi bellissimi, descritti magnificamente, la Taylor ha deciso di concentrarsi per troppe, troppe pagine su una storia d'attrazione e primi baci, che seppur suggestiva e a suo modo affascinante, che nessuno aveva chiesto e di cui nessuno aveva bisogno. Laini Taylor ci aveva promesso che avremmo esplorato una città leggendaria. Volevamo tutti conoscere Pianto, imparare ad amarla, oppure chissà scoprire che fosse in realtà un inferno da temere, capace di popolare i nostri incubi all'infinito E invece no. Non è quello il vero fulcro, purtroppo, del rapporto. Al termine delle cinquecento e passa pagine che il libro conta, si è presi da emozioni contrastanti. C'è l'ammirazione per la portata delle capacità narrative della Taylor, che sono sicuro faranno a loro modo scuola, e il bellissimo ricordo di Lazlo per com'era quando lo abbiamo conosciuto e amato, prima che si trasformasse in un giovane innamorato e poi... in qualcos'altro. Ma c'è anche la sensazione di essere stati amabilmente raggirati. Volevo altro, da IL SOGNATORE. E non si trattava di pretese, quanto più di desideri nati da promesse che poi sono rimaste dimenticate. A cura di Abel Montero
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AutoreLe mie storie d’amore per la narrazione, ovunque. Archivi
Dicembre 2023
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