SARÀ UNA LUNGA NOTTE
Di Dov Alfon - DeaPlaneta Libri 2019 La Trama: "Quando il commissario Jules Léger, della polizia giudiziaria di Parigi, arriva al Terminal 2 dell’aeroporto Charles de Gaulle, il mal di testa è in agguato e la situazione già piuttosto complicata: Yaniv Meidan, venticinquenne israeliano sbarcato dal volo El Al 319 proveniente da Tel Aviv e innocuo responsabile marketing di un’azienda di software, è appena scomparso da uno dei luoghi più sicuri di Francia. I filmati delle videocamere sorveglianza mostrano Meidan salire in ascensore in compagnia di una bionda e subito dopo… sparire nel nulla. Il colonello Zeev Abadi, responsabile fresco di nomina dell’unità 8200 dei Servizi segreti israeliani, si trova a Parigi “per caso”. Sempre che uno al caso ci creda. E adesso pretende di ficcare il naso nelle indagini di un sempre più diffidente Léger. Mentre al quartier generale di Tel Aviv gli aggiornamenti di intelligence sul caso Meidan si succedono a ritmo vertiginoso, un secondo cittadino israeliano reduce dal volo El Al 319 viene prelevato con la forza da un commando cinese. Trasformando quello che pareva un caso di polizia in un inquietante garbuglio su scala internazionale. Ambientato nell’arco di ventiquattro, concitatissime ore tra Parigi, Tel Aviv, Washington e Macao, e scandito da un numero impressionante di cadaveri e colpi di scena, Sarà una lunga notte è un thriller intelligente dall’intreccio straordinariamente efficace e venato di tagliente ironia. In grado di illuminare, grazie all’esperienza sul campo del suo autore, gli aspetti più opachi e paradossali del mondo in cui viviamo. Con 60.000 copie vendute e 24 settimane in testa alle classifiche in Israele, Sarà una lunga notte è un caso editoriale in corso di traduzione in 12 paesi, destinato a diventare una serie tv prodotta dai creatori di Hatufim, la serie che ha ispirato Homeland." Il libro: Sarà una lunga notte sembra nato per la Tv, e probabilmente avremo molto presto conferma o smentita di questa percezione. Questo thriller di Dov Alfon ha tutte le carte in regola per trasformarsi, con grande scioltezza, in un prodotto multimediale capace di appassionare e far riflettere chi lo fruisce. Le suggestioni di serie come Homeland sono più che evidenti. Per una volta, il paragone non è impietoso e non puzza di vecchio. Il perché è presto detto: Dov Alfon sa come sposare narrazione pura e preparazione sul campo. È ovvia l'intima conoscenza dell'argomento che l'autore ha accumulato negli anni, così come è apprezzabilissima la struttura intrinseca del racconto. In poche parole, il romanzo è credibile, ma non diventa mai un reportage, nè si dà arie da letteratura di divulgazione. Resta appassionate all'interno dei confini dei confini che crea eppure ci costringe a confrontarci con i fatti messi in scena. Così la storia inizia in modo piuttosto semplice. Un giovane uomo scomparso, pochissimi indizi, molti a prima vista contrastanti, e lo spettro di una crisi politica che fa presto capolino. Una crisi che potrebbe essere tanto causa che conseguenza di quella scomparsa.
Sarà una lunga notte è costellato di personaggi credibili: investigatori, miltiari, spie, gente comune. Alcuni vittime, altri manipolatori delle vicende eppure in qualche modo tutti protagonisti. Potreste affezionarvi ad alcuni di loro molto presto, anche se sarebbe difficile identificarne di memorabili.
Sarà una lunga notte lascia nella mente dei lettori la sottile, necessaria, inquietudine di un racconto che cavalca il confine finzione e realisamo nel modo più risucito: spingendoci a osservare il mondio in un modo diverso, e costringendioci a fare i conti con la nostra realtà. A cura di Abel Montero Intrigante ★★★★
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CONTAGION è un romanzo scritto con forte consapevolezza del medium.
Erin Bowman ci racconta una storia semplice, a tratti prevedibile, ma compie anche delle scelte intelligenti per creare tensione e alcuni jump scares ben congegnati. Il risultato è un romanzo progettato ed eseguito con grande eleganza, uno in cui è facile immergersi, un page turner con molti meriti e un paio di perdonabili debolezze. Ma procediamo con ordine, ecco la trama: "Dopo aver ricevuto una chiamata di soccorso da una squadra di esperti su un pianeta lontano, un equipaggio ridotto viene inviato nello spazio profondo per eseguire una missione standard di ricerca e soccorso. Quando arrivano, trovano isolo i resti del progetto, compresi i cadaveri dei suoi membri. Mentre cercano di capire le cause dello sterminio, scoprono che alcune cose dovrebbero restare sepolte - e che alcuni mostri sono a un passo dal risveglio." Grazie a un worldbuilding credibile e stratificato, senza essere particolarmente complesso, la storia dell'improvvisata squadra di soccorso inviata a rispondere a una chiamata d'aiuto su un pianeta remoto è allo stesso tempo familiare e minacciosa. Il futuro immaginato da Erin Bowman ricorda la fantascienza utilitaristica dei primi Alien, mostra forti suggestioni di classici come La Cosa e, perché no, The X-Files. I due sistemi solari che fanno da teatro alle vicende raccontate in questo racconto vivono uno status di quieto conflitto d'interessi. In estrema semplificazione, uno dei due sistemi è antico e culturalmente avanzato, l'altro è giovane, ricchissimo di materie prime e piuttusto stufo degli strascihi della prima colonizzazione. La pace è solo superficiale, e si sentono ancora le eco di un conflitto pregresso, che ha creato ingenti perdite per ambedue le fazioni. In sottofondo alle pagine scritte da Bowman, è possibile percepire un tumulto che minaccia di innescare una nuova guerra, ancora più sanguinaria. Questo sottotesto politico e culturale infuenza in maniera piuttosto credibile e profonda il comportamento dei protagonisti del racconto. In effetti, questa consequenzialità è uno dei grandi punti di forza del romanzo. Il cast è composto da un gruppo eterogeneo, con membri di età, culture ed estrazioni diverse. Ognuno di essi mostra pulsioni realistiche e si comporta coerentemente con esse. Contagion è un romanzo corale. I punti di vista dei vari personaggi si alternano allo scopo di fornire (o sottrarre) informazioni al lettore, creare atmosfera, tenere alto il ritmo. In una scelta piuttosto controcorrente, di questi tempi, Bowman decide di raccontare la visione delle cose del cast e di mettere in scena avvenimenti che spesso avvengono in contemporanea. Per i neofiti potrebbe essere difficile approciare una struttura simile, che li costringerà a rileggere alcuni tratti per non perdere traccia della timeline. Per i lettori più smaliziati sarà una vera delizia. Con un po' di attenzione, Contagion ci rivela una narrazione vicinissima ai serial tv moderni, coinvolgente, veloce e diretta. Queste scelte stilistiche e narrative hanno anche dei riscolti discutibili in quanto a caratterizzaizone dei personaggi. L'abbondanza di punti di vista riduce lo screentime dedicato ad ognuni di essi. Non si può certo dire che i protagonisti di Contagion siano poco definiti o superficiali. Allo stesso tempo, il veloce succedersi degli eventi impedisce ai lettori di nutrire per loro un attaccamento sincero, viscerale. Inoltre tutti, i membri del cast, tutti, vivono e agiscono in un'area grigia e che impedisce di stabilire fazioni precise. Non ci sono buoni o cattivi, in Contagion. Solo gente decisa a sopravvivere. La differenza, semmai, è data dalla quantità di sacrifici che ogni personaggio è disposto a compiere. E dal modo in cui affronta le conseguenze delle proprie scelte. Il racconto acquisisce presto tono scuri e angoscianti, così come la prosa di Bowman si fa più asciutta e incisiva. Non c'è spazio per sfumature barocche o ricerche stilistiche che avrebbero appesantito la narrazione. In Contagion, l'orizzonte è buio, freddo, minaccioso. Pur essendo un romanzo YA, Contagion si tiene alla larga da alcuni tropes abusati (instalove, triangoli sentimentali in primis) e si concede alcune riflessioni piuttosto coerenti sul valore dell'istruzione, dell'iniziativa personale e dell'ambizione. Il più grande pregio di questo romanzo, forse, è la scelta dell'autrice di trattare i suo pubblico di riferimento con rispetto. Erin Bowman fa affidamento sulle capacità di intuizione dei lettori. Accenna, suggerisce, limita le spiegazioni. Fa leva sulla viscerale paura dell'ignoto che ci accomuna tutti e usa quei timori per spingere il suo racconto verso uno dei più dolorosi cliffhanger degli ultimi anni. Contagion non ha una vera fine. La vera conclusione arriva quest'estate: In definitiva, Contagion merita una lettura. È un romanzo assemblato con cura, racconta un futuro che forse non vorremmo dover vivere di persona, e che purtroppo risulta quantomai credibile. Ci fa sentire piccoli, indifesi dinnanzi alle immensità dello spazio e ci ricorda che, se qualcosa dovesse andare storto, l'aiuto è lontano anni luce. A cura di Abel Montero |
AutoreLe mie storie d’amore per la narrazione, ovunque. Archivi
Dicembre 2023
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