So cosa stai pensando: l'idea di scrivere un romanzo può essere tanto affascinante quanto spaventosa. C'è stato un momento in cui un'idea ti ha toccato il cuore e ha acceso quella parte del tuo cervello che non smette mai di sognare, immaginare nuovi mondo, prospettive, possibilità.
A differenza di tutte le decine, centinaia di idee che ti sono passate davanti agli occhi e poi sono svanite nel nulla, questa idea è rimasta con te e ti si ripresenta con insistenza. Così hai preso una decisione: quell'idea deve vedere la luce, deve trasformarsi in qualcosa di concreto che potrai condividere con altre persone e forse, si trasformerà in una storia che toccherà le loro vite e che anche loro potranno apprezzare. In breve tempo però sei anche giunto a una constatazione. Non sai da dove cominciare, ti chiedi come farai a dare a quella idea il respiro necessario e come riuscirai ad esprimere nel modo giusto i concetti che ti hanno affascinato, ispirato e che, nel tuo cuore, potranno trasformarsi in un racconto straordinario, unico, meritevole delle attenzioni. Credimi, capisco perfettamente come ti senti, e forse posso aiutarti a trovare fare ordine tra desideri, paure, voglia di fare e inesperienza. Io sono qui proprio per questo. Mi chiamo Abel, di giorno scrivo romanzi di fantascienza, e di notte cucino torte al cioccolato. Posso aiutarti smantellare la tua convinzione che scrivere un romanzo sia un compito troppo grande, troppo difficile e in definitiva impossibile. Come? Sezionando l'impresa in parti più piccole, più semplici da affrontare e completare. Ascoltami, abbi un po' di pazienza, e vedrai che ho ragione. Forse non sai che condivido gratuitamente le prime bozze dei miei scritti sulla piattaforma di social reading Wattopad, dove è possibile pubblicare i propri romanzi in forma episodica e ricevere feedback immediati da una comunità di lettori e scrittori appassionata e partecipativa. Ogni giorno ricevo messaggi da giovani autori che mi chiedono consigli di scrittura e la maggior parte di ciò che mi scrivono si divide in tre categorie:
Ed io rispondo a queste domande con grande piacere, perché mi è successo, diversi anni fa, di nutrire gli stessi dubbi e di poter contare su risorse limitatissime di consigli o esperienze di vita che potessero aiutarmi. Nel corso del tempo ho maturato delle idee abbastanza chiare su come superare alcuni ostacoli che la scrittura genera, e adesso le condividerò con voi. Vogliamo rispondere alla prima delle domande frequenti che così tanti scrittori in erba mi rivolgono? Cominciamo!
Questa è forse la risposta più semplice delle tre. Ovviamente, la mia fonte di ispirazione principale sono altri romanzi. Utilizzo un'applicazione, Goodreads, che mi permette di tenere traccia delle pagine che sto leggendo di ogni romanzo, condividere le mie opinioni su di esso e infine di recensirlo. Quella stessa app mi permette di leggere le opinioni di altri lettori, scrittori e trovare consigli di lettura, suddivisi per genere, sia libri appena messi in commercio che volumi non proprio facili da reperire, che altrimenti non avrei mai conosciuto. Sempre su Goodreads, posso settare dei reading goals, cioè degli obbiettivi da raggiungere. Quest'anno, per esempio, mi sono ripromesso di leggere 50 libri. Goodreads mi ricorda impietosamente che sono parecchio indietro sulla mia tabella di marcia e che da Gennaio a Maggio 2018 ne ho letti appena 13. Dovrò darmi da fare. E qui devo fare una breve precisazione, che è anche una raccomandazione. Ho letto fin troppe volte frasi assolutamente senza senso, che purtroppo sembrano acquistare consenso e popolarità con una velocità preoccupante. Molti aspiranti scrittori, spesso (ma grazie al cielo non sempre) gli stessi che mi chiedono consiglio, crollano davanti alla prima domanda che gli faccio. Lo so, lo so, lo so. È da maleducati rispondere a una domanda con un'altra domanda, ma non riesco proprio a farne a meno. Così chiedo sempre: Quanti libri hai letto l'anno scorso? L'orripilante, agghiacciante e sempre più comune risposta è: A me non piace leggere, preferisco scrivere. Devo davvero specificare perché e quanto sia idiota questa risposta? A quanto pare sì, perché devo davvero fare uno sforzo cosciente, ogni volta, per non trasformare una conversazione che potrebbe essere costruttiva e preziosa, in un vero e proprio litigio. Ma il mio dubbio rimane! Come si può anche solo pensare di poter scrivere un racconto che abbia una qualche forma di compiutezza, per non parlare nemmeno di una prosa piacevole, se non si ha un bagaglio decente di letture alle spalle? Nessuno può stabilire per te, o per chiunque altro, quanto deve essere pesante quel bagaglio di letture. Ma di una cosa sono sicuro, dannatamente sicuro e di questo vorrei che prendessi nota: La lettura non è un passatempo o una forma di intrattenimento come tutti gli altri, nessuno dice che sia semplice come altre forme di svago. Richiede attenzione, a volte anche vero e proprio impegno e costringe la tua mente a pensare, operare, creare come nessun'altra attività può fare. Ed è per questo che così tante persone non si avvicinano alla lettura. Pensano che sia troppo difficile per loro e forse hanno ragione, semplicemente non è nella loro indole o la famiglia, il contesto culturale in cui sono cresciuti non li ha mai invogliati a coltivare questo specifico tipo di passione. E io lo rispetto, non ho difficoltà ad accettare questo stato di cose. Così come accetto che, ovviamente, questo tipo di persona, che tiene a distanza un libro come se fosse portatore mi malattie e sventura, non immagina nemmeno lontanamente di poter scriverne uno, di libro. Allora a che strana categoria tassonomico/mitologica appartengono le persone che non amano leggere, ma allo stesso tempo vogliono scrivere un loro romanzo? Sono delle chimere, strane e affascinanti. Io sono giunto alla conclusione che chi crede di essere nel giusto quando dice apertamente di infischiarsene della lettura e di amare la scrittura può essere parte di due sotto categorie: Gli inesperti, e i presuntuosi. Io mi rivolgo solo alla prima categoria, perché non ho davvero il tempo e le energie per dedicarmi alla seconda. Non c'è niente di male nell'essere a digiuno di esperienze e nel coltivare il desiderio di migliorare. Chi si rende conto di aver dedicato troppo poco tempo alla lettura può sicuramente porsi delle mete ragionevoli e procedere per gradi, scegliere letture dapprima poco impegnative e poi procedere per ulteriori piccoli passi, accumulando esperienza. È questo il nocciolo della questione: Non esiste corso, video corso, tutorial o scuola di scrittura creativa che possa insegnarti a comprendere il mestiere della scrittura quanto le lettura stessa. Proprio come apprendisti desiderosi di cogliere i segreti del mestiere da artigiani consumati, i lettori possono osservare i romanzi scritti dai contemporanei e del passato e scovare le mille sfumature con cui dipingo no l'arte della narrazione. Più romanzi leggerai, più la tua mente si abituerà a scorgere schemi ricorrenti, percorsi narrativi. Capirai quali sono temi, domande e risposte che ogni autore ha cuore ed il modo in cui fa di essi i fondamenti della propria scrittura. In parole povere, se vuoi essere un bravo scrittore, devi essere un buon lettore. Senza “se” e senza “ma”. Chiaro? Chi invece ha già delle buone abitudini di lettura, può trovare ispirazione allargando i propri orizzonti. Ed è per questo che cerco di variare i generi e le tipologie di romanzo che leggo. È vero, questa serie di video si rivolge a chi vorrebbe scrivere il proprio romanzi di fantascienza, ma ricordate cosa abbiamo detto nell'episodio introduttivo? La Fantascienza è un macro-genere, che ingloba stilemi e consuetudini di molti altri generi diversi. Così ogni volta che guardo il mio carrello su Amazon, cerco di alternare alla fantascienza generi come Thriller, Fantasy, romanzi storici, e perché no? Anche delle commedie romantiche. Volete dei suggerimenti di lettura? Vi basta seguirmi su Instagram o Goodreads per sapere cosa sto leggendo. Perché è importante leggere romanzi di generi diversi, soprattutto per chi scrive? È presto detto: Ogni genere pone spesso enfasi su aspetti diversi della narrazione e può dirottare la mente del lettore su ritmi, situazioni e archi narrativi che non avevamo considerato. In sostanza, leggere romanzi troppo simili tra loro ci inaridisce e atrofizza la nostra capacità di immaginare. L'eccessiva specializzazione, porta inesorabilmente ad una lenta morte! Ma non ci sono solo i romanzi, ovviamente. Una fonte inesauribile di carburante per la mia fantasia sono le serie tv, il cinema, persino i videogiochi. Ogni media, quando mette la narrazione al centro dell'esperienza che offre, mi incuriosisce e mi spinge a farmi domande. Mi costringe a cercare gli schemi nascosti, a interrogarmi sull'impalcatura nascosta del racconto che sto vivendo. L'ispirazione può nascere ovunque, dalle risposte che otteniamo leggendo, o vivendo racconti progettati da qualcun altro, esattamente come può venire dalle nostre esperienze di vita o da quelle di persone che ci sono vicine. E lasciate perdere chi vi dice che le idee originali sono già state tutte sfruttate e che le storie più belle sono già state raccontate. Oggi più che mai, l'ispirazione è importante quanto l'esecuzione. È una frase strana? Ti stai chiedendo cosa significa? Trovi la risposta nel prossimo articolo, in cui finalmente andremo al sodo ed inizieremo a mettere mano alla penna (o alla tastiera) e risponderemo alla seconda delle tre domande frequenti che tanti lettori ed aspiranti autori mo pongono: “Come posso trasformare un'idea in un racconto?”
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AutoreLe mie storie d’amore per la narrazione, ovunque. Archivi
Dicembre 2023
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